Cosa fare nel weekend con i bambini? Dove portarli a giocare, imparare, divertirsi senza dover uscire dalla propria provincia? Patrick Orlando, papà e ingegnere con un background sulla programmazione, se lo è chiesto quando il figlio ha iniziato a muovere i primi passi. È stato l’inizio di Dove andiamo oggi papi? (DAOP), una piattaforma che ha trasformato un’esigenza familiare in una mappa interattiva con oltre tremila luoghi segnalati: fattorie didattiche, musei, parchi, eventi gratuiti e tanto altro. Nata ad Alessandria e oggi attiva anche ad Asti grazie alla collaborazione con Alessandra Zaccone, originaria di Nizza Monferrato, l’iniziativa punta a valorizzare il territorio e a rendere la vita più semplice alle famiglie. Orlando ci ha raccontato come è nata e dove vuole arrivare.
Patrick, qual è stata la scintilla che ha fatto nascere Dove andiamo oggi papi?
È cominciato tutto due anni fa, quando mio figlio ha compiuto due anni. Ogni weekend mi chiedevo cosa potessimo fare insieme. Sui social vedevo tante locandine sparse, ognuno pubblicava il suo evento ma non esisteva un posto che le raccogliesse tutte. Così ho creato un calendario digitale su Instagram, usando le storie in evidenza per organizzare gli eventi settimanali. Ha funzionato: in pochi mesi abbiamo raggiunto 2.500 follower solo in provincia di Alessandria, con oltre 70mila visualizzazioni.
Da lì alla mappa interattiva il passo è stato naturale?
Sì. Dopo il successo su Instagram ho capito che serviva uno strumento più stabile. Ho creato un sito e una web app che oggi raccoglie più di tremila punti di interesse: parchi, piscine, micronidi, centri sportivi. È gratuita e consultabile da smartphone Non sono un programmatore web di professione, quindi ho usato l’intelligenza artificiale per svilupparla: è stato un lavoro enorme, ma ora è uno strumento utilissimo per le famiglie.
Qual è il bisogno principale che intercetta DAOP?
La frase che sento sempre è “non c’è mai nulla da fare”. In realtà gli eventi ci sono, ma sono frammentati. DAOP li mette insieme e aiuta le famiglie a restare sul territorio invece di spostarsi sempre altrove. Così si valorizzano anche le piccole realtà locali: fattorie didattiche, musei di provincia, parchi comunali.
La community si è allargata anche ad Asti. Come è avvenuto?
Una follower molto attiva, Alessandra Zaccone, mi ha proposto di replicare il modello. Ora lei gestisce la pagina di Asti, che sta crescendo bene: abbiamo già 600 follower e continuiamo a ricevere segnalazioni di eventi e luoghi. L’idea è di creare piccole reti locali, ognuna ben radicata nella propria provincia.
Parliamo di sostenibilità: come si mantiene in vita un progetto così?
La mappa è gratuita, ma esiste una sezione premium per chi vuole più visibilità: foto aggiuntive, descrizioni dettagliate, tag personalizzati. È un modo per sostenere le spese senza snaturare la gratuità del servizio. Inoltre i due libri illustrati che ho pubblicato su Amazon KDP, “Il viaggio di Nathan” e “Kiko e i semi della meraviglia”, finanziano parte del progetto.
In che modo i libri dialogano con l’iniziativa digitale?
Nascono dallo stesso desiderio di raccontare e condividere esperienze. Le storie parlano di scoperta, di curiosità dei bambini: esattamente ciò che DAOP vuole stimolare nella vita reale. L’illustrazione digitale mi ha permesso di dare vita a personaggi coerenti e riconoscibili, senza dover dipendere da un illustratore tradizionale.
Che visione hai per il futuro del progetto?
Stiamo partecipando a bandi regionali e l’idea è costituire un’associazione riconosciuta per dialogare meglio con comuni e istituzioni. Se funziona, mi piacerebbe portare DAOP in altre province italiane, mantenendo però sempre il radicamento locale. Non voglio che diventi una piattaforma anonima: deve rimanere un progetto fatto da genitori per altri genitori.
Dalla tua esperienza, il nostro territorio è abbastanza “family friendly”?
C’è tanto da fare, ma manca coordinamento. Gli eventi ci sono, i musei iniziano a pensare ai bambini, ma spesso la comunicazione è frammentata. In altre zone d’Europa – penso alla Spagna o alla Svezia – i parchi gioco sono ovunque e i musei hanno sempre spazi dedicati ai piccoli. Qui serve ancora una rivoluzione culturale: investire in servizi per famiglie non è un lusso, ma un modo per far vivere meglio tutti.
Un’ultima cosa: qual è il messaggio che vuoi lasciare alle famiglie?
Che il tempo insieme ai figli vale più di qualsiasi altra cosa. A volte basta scoprire che a dieci minuti da casa c’è un parco che non conoscevi per trasformare un pomeriggio normale in un ricordo speciale. DAOP nasce per questo: farci rendere conto che il bello, spesso, è proprio dietro l’angolo.