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Cultura e tempo libero | 19 settembre 2025, 07:20

Un caso di "archeologia letteraria": il giallo di Monaca sul terremoto in Irpinia

Scritto nel 1981 ma pubblicato solo ora, il libro è un giallo fantapolitico che denuncia le omissioni e le connivenze legate alla gestione dei soccorsi

Un caso di "archeologia letteraria": il giallo di Monaca sul terremoto in Irpinia

Giovedì 25 settembre, alle 17, il Saloncino del Seminario di Asti ospiterà la presentazione del nuovo libro di Gianfranco Monaca, intitolato "Fatti non avvenuti, persone mai esistite" e pubblicato da Dissensi editore. A dialogare con l'autore saranno il professor don Luigi Berzano e il dottor Marco Cavaletto, testimone oculare del terremoto che colpì l'Irpinia nel 1980. L'incontro sarà moderato dal dottor don Dino Barberis.

Il volume rappresenta un vero e proprio caso di "archeologia letteraria": sebbene pubblicato oggi, fu scritto nel 1981, a ridosso dei tragici eventi che narra, un dettaglio che ne amplifica la portata profetica. La storia, che prende le mosse dal punto di vista di un impiegato astigiano, si trasforma presto in un avvincente giallo fantapolitico. La trama, seppur di finzione, tocca temi drammaticamente reali: tentati colpi di stato, soccorsi deliberatamente rallentati per fini strategici, infiltrazioni di servizi segreti deviati e della camorra negli appalti per la ricostruzione.

L'opera di Monaca, che scrive con lo pseudonimo di Adriano Boido, vuole dimostrare una tesi precisa: "tutto è chiaro per chi sa e vuol vedere, non è necessario aspettare le inchieste, dopo che 30 anni han ricoperto di polvere le colpe degli ignavi, dei delinquenti e dei conniventi". Il libro, scritto con uno stile che richiama la struttura teatrale, si propone una doppia lettura: la prima per seguire l'intreccio narrativo, la seconda per comprendere la Storia con la "S" maiuscola.

Autore e intellettuale poliedrico, Gianfranco Monaca (Asti, 1934) ha un lungo percorso di studi in Scienze Religiose e Sociologia e un'esperienza come animatore sociale e direttore del Centro di Documentazione didattica dei Musei Civici di Asti. La sua nuova opera non è un semplice romanzo, ma un potente monito che sottolinea il dovere morale di vigilare e denunciare, per evitare che le tragedie si ripetano e che la verità venga sepolta sotto decenni di silenzio.

Redazione

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