Un ciclo di incontri per ripensare il legame millenario tra esseri umani e cani, oggi sempre più messo alla prova da una società che ne limita la libertà e ne mercifica l’esistenza.
È questo il fulcro di “I cani di domani”, il progetto curato da Sottobosco in collaborazione con il Progetto svuota canili Asti, che prende il via giovedì 9 ottobre all’Enoteca Dente di Valletanaro Torrazzo.
Un pomeriggio per bambine e bambiniIl primo incontro si aprirà alle 17 con un laboratorio a cura di Cristina e Alice Dente, intitolato “Apollo e Daphne al giardino degli dei”.
Un momento creativo e giocoso pensato per far riflettere le bambine e i bambini sul potere delle parole e sul loro significato, in un contesto di apprendimento partecipato e divertente.
La partecipazione è libera, con prenotazione al numero 349 7142916.
A partire dalle 18.30, il programma si arricchisce con due momenti di riflessione aperti al pubblico:“Morire di canile”, progetto fotografico, espositivo ed editoriale di Valeria Bernardi (collettivo S.A.P.A.), che nasce con l’obiettivo di sostenere S.A.P.A. – Sportello autogestito per la prevenzione dell’abbandono.
" L’iniziativa - spiegano gli organizzatori - vuole rendere visibile la realtà dei cani reclusi, stimolando un dibattito sulla condizione animale e sul significato sociale del canile".
La presentazione del libro “Il Cane pensato” di Luca Spennacchio, che da oltre vent’anni si occupa di formazione e divulgazione nel campo della cinofilia.
Un testo che invita a riscoprire il cane reale – con i suoi bisogni autentici e la sua dignità – smontando le visioni idealizzate che spesso lo riducono a proiezione dei nostri desideri o a semplice rimedio alla solitudine.
La serata si concluderà con una Cena benefit veg (costo 24 euro) il cui ricavato contribuirà a sostenere lo sportello S.A.P.A. e le attività del Progetto svuota canili Asti.
La rassegna “I Cani di domani” nasce dalla convinzione che i cani, nel corso dei millenni, abbiano generato cultura e controcultura, offrendo preziose lezioni di convivenza multispecie.
"Oggi, denunciano le organizzatrici, la loro voce è soffocata da un sistema antropocentrico che li sfrutta, li addestra e li classifica secondo logiche produttive o estetiche".
Il progetto invita a smascherare queste distorsioni: dalle presunte “eticità” degli allevamenti alla dipendenza totale dagli esperti cinofili, fino alla preoccupante deriva rappresentata dalla proposta di “patentino per cani” discussa in Lombardia, che si configura come un ulteriore segno di controllo e gerarchia fra le specie.
Attraverso incontri, confronti e momenti di partecipazione, “I Cani di domani” mira quindi a creare spazi di dialogo per chi desidera ripensare la convivenza con i cani in modo più libero, empatico e consapevole.
Informazioni e contatti:
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