Nei giorni scorsi Canelli ha ospitato una tappa del corso di alta formazione dell’ICCROM, il Centro Internazionale di Studi per la Conservazione e il Restauro dei Beni Culturali: un organismo intergovernativo che riunisce i Paesi membri attorno a un obiettivo comune, la tutela delle diverse espressioni del patrimonio culturale nelle varie aree del mondo. I giovani, quindi, sono stati accolti in municipio nell’ambito di un corso sul recupero del patrimonio culturale dopo una crisi.

Il tour è iniziato sotto al porticato del Comune, nella sezione dedicata all’alluvione del ‘94, per poi proseguire all’interno dell’edificio, attraverso un percorso culminato con la visita alla Sala delle Stelle e alla Sala Invernizzi, in cui si tiene il Consiglio comunale.
Successivamente il gruppo si è diretto verso piazza Cavour, per una foto davanti alle lapidi dei livelli d’acqua delle alluvioni del 1948 e 1994 e una breve illustrazione della storia a cura del presidente di Memoria Viva Massimo Branda.

Si è proseguiti con la visita della sede della Protezione Civile, dove Stefano Martini, accompagnato da Gianni Guadagnin, ne ha raccontato la storia e mostrato l’organizzazione.
Infine, l’assessore Claudio Riccabone ha illustrato la struttura e il ruolo delle casse di espansione che, nate come infrastruttura di sicurezza per la città, hanno conservato la loro funzione originaria trasformandosi al tempo stesso in un polmone verde: il Parco Scarrone, oggi molto frequentata dai canellesi.
La tappa conclusiva è stata la visita alle Cantine Bosca, sito UNESCO, dove l’innovazione della storica casa vinicola convive con la memoria delle bottiglie recuperate dopo l’alluvione.

Per la giornata è stata anche messa a disposizione la mostra “La luce oltre il fango”, realizzata in occasione del 25° anniversario dell’evento e ospitata normalmente presso la sede della Protezione Civile.

















