Il documentario "Essere Lydia" del regista astigiano Gino Caron, ha vinto la sesta edizione del progetto "Professione documentario nell'ambito del Glocal Festival.
La giuria composta da 330 studenti di 14 istituti torinesi e regionali hanno assegnato il premio di 500 euro con la seguente motivazione: "Uno stile essenziale che rappresenta la semplicità dei personaggi e genera un grande coinvolgimento emotivo nello spettatore".
Un documentario che racconta la storia di Lydia, nata Miguel, il cui sogno di rinascere nel corpo che sentiva suo si è infranto sulla violenza.
In seguito a un tentativo di stupro da parte di un branco, ad Asti, iniziò un calvario pieno di dolore che lo ha spinto al suicidio. Una storia terribile e dura da accettare per mamma Jaqueline e la sorella Cynthia.
"Purtroppo - spiegano gli organizzatori - non abbiamo potuto fare la premiazione in sala ma abbiamo chiesto ai ragazzi della giuria della 4B dell’Istituto Majorana di parlarci delle loro motivazioni e abbiamo aggiunto per voi i ringraziamenti del regista Gino Caron, della sorella e della mamma di Lydia".
"Ci teniamo a ringraziare tutte le scuole e i registi degli altri documentari in concorso, Davide Maldi con L’apprendistato e Milad Tanghsir con Star Stuff che ci hanno seguito e che, come noi, non si sono arresi di fronte allo stop forzato della chiusura delle scuole di febbraio".
Emozionato e felice Gino Caron, regista sensibile e attento: "È una cosa inaspettata che mi commuove e mi spezza il cuore. .
Non solo la soddisfazione e l'emozione, ma un vero grido contro la violenza: "La violenza fa schifo, le discriminazioni fanno schifo. E sono sempre più convinto che in questo mondo spietato sia un dovere lottare per un futuro migliore e parlare d’amore.
Grazie alle ragazze e ai ragazzi del festival per tutta la passione e gli sforzi. Grazie ai giurati per aver creduto in questo piccolo film.
Grazie a Cynthia Tumbaco e Jacqueline Mite per la forza e la tenerezza che ci hanno messo.
Grazie ad Asti Pride e a tutte le persone che camminano e combattono. A Rebecca Valente che ha disegnato il manifesto del film.
Grazie a chi di voi è venuto alle proiezioni e si è affezionato a questo lavoro.
Alla mia famiglia e ai miei amici. Vi voglio bene".