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Cultura e tempo libero | 02 settembre 2021, 17:00

Vacanze nell’Astigiano: niente Palio ma molta festa

Il Settembre Astigiano si è ridotto ai fine settimana della Douja e a cinque bar del centro dove degustare vini per cinque lunedì. Ridotto, ma comunque vivo

I colori di Borghi, Rioni e Comuni sono il Palio di Asti

I colori di Borghi, Rioni e Comuni sono il Palio di Asti

Niente Palio, niente corteo storico, niente Paliotto, niente Festival delle Sagre, niente Sagre, niente mostra blockbuster, che va bene lo stesso, niente altro che i quattro fine settimana della Douja d’Or: aperitivi, piatti, degustazioni, master class, vermouth e bio, as usual. Detto così sembra ancora più tristo della realtà, eppure c’è tanta vita e vitalità in questa settimana che potrebbe e dovrebbe farci scordare tutto. La vitalità e la passione di Borghi, Rioni e Comuni che, anche senza corsa, si ritrovano per festeggiare, ricordare, progettare e sognare.

Tanti Comitati a proporre cultura, tradizioni, colori, mostre, pezzi di corteo storico, esibizioni di sbandieratori, musici, incontri a tema, feste, buon mangiare e buon bere. Alcuni anche nella formula tradizionale delle cene propiziatorie come i Borghi di Santa Maria Nuova, San Lazzaro e Torretta o i Rioni di Cattedrale, San Silvestro e San Secondo. C’è chi non mancherà al rituale della benedizione del cavallo e della messa del Palio, di cui imperdibile, per il fantastico dove, quella di Borgo Viatosto. Insomma il Palio si ferma in piazza Alfieri, ma non certo altrove. E non parliamo solo di città: Baldichieri, Castell’Alfero e Montechiaro d’Asti ci sono e fanno sentire e vedere la loro voglia di riti della Corsa. Montechiaro, in particolare, con una bella festa medievale arricchita da corteo storico, musici e sbandieratori, esposizione dei costumi del Palio e cena medievale.

Insomma tante tradizioni e passioni in bella mostra e in festa che piacerebbero di sicuro ai turisti, sia quali partecipanti che semplici partecipi, nel senso che qualcuno gli vada a raccontare riti e moti del Palio, anche se il Palio non c’è, ma da raccontare tantissimo. E invece, citando il mitico addio del replicante Roy Batty in Blade Runner: ... e tutti quei momenti andranno perduti nel tempo, come lacrime nella pioggia.

Ok, il Palio non si poteva fare, un bel risparmio per le casse comunali che andrà a sommarsi a quello dello scorso anno. E allora butta lì qualche decina di migliaia di euro per dare visibilità ad Asti raccontando la storia e la bellezza di una manifestazione unica che per il secondo anno non può esserci, la passione e la vitalità dei Comitati che comunque fanno. Sarebbe stato utile per smuovere qualcosa in tema di flussi turistici ad Asti, qualcosa per ringraziare tante persone che comunque hanno lavorato e lavorano per il piacere di sentirsi uniti in nomi e colori sotto un unico bellissimo scopo. Sarebbe stato, ma non è, come molto altro. Peccato

Davide Palazzetti

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