In ogni epoca storica, il vino ha contribuito a rendere la vita dell’Umanità migliore. È questo il messaggio emerso dal convegno organizzato da ONAV, Organizzazione Nazionale Assaggiatori di Vino, presso la sede di Asti. Un incontro che ha visto protagonisti Vincenzo Gerbi, vicepresidente dell’Accademia della Vite e del Vino, e Luigi Moio, presidente dell’OIV, nomi di fama internazionale che, coraggiosamente, hanno unito l’approccio scientifico a quello umanistico. Un tema fortemente voluto da ONAV, come evidenziato dal presidente Vito Intini.
"Fondata nel 1951, la nostra organizzazione è stata a livello internazionale la prima realtà a occuparsi di cultura del vino e la nostra missione è diffondere la conoscenza al grande pubblico mantenendo il rigore scientifico. Oltre a formare appassionati e tecnici, in questi anni il nostro impegno crescente è combattere la demonizzazione del bere a cui stiamo assistendo. Per questo abbiamo organizzato il convegno ‘In Vino Veritas’, in collaborazione con l’Ordine dei Medici di Milano, e sempre con questo scopo abbiamo promosso l’incontro ‘Vino, progresso, civiltà’ per fare comprendere che il vino è molto più che una bevanda alcolica".
Il convegno ha offerto nuovi elementi di narrazione ai produttori e ai giornalisti presenti all’incontro, uscendo dalla canonica descrizione in termini tecnici, dimostrando come il vino sia “portatore di civiltà”. Esso ha accompagnato l’uomo da tempi antichissimi tanto che, nella Bibbia, dopo il Diluvio Universale Noè pianta la vigna, e non il grano, in segno di rinascita. Un prodotto dal valore simbolico ma anche di utilità vitale. È proprio mescolando il vino e/o l’aceto, disinfettanti naturali, all’acqua, che è stato possibile idratarsi in modo sicuro. Grazie all’alcool era possibile conservare gli alimenti, come descritto da Columella e, studiando il vino, sono state fatte alcune delle più importanti scoperte scientifiche, determinanti per la conoscenza dei microrganismi, creando le premesse per sconfiggere malattie e aumentare l’età media dell’uomo.
Tra le ricerche più importanti quelle di Pasteur, partito dagli studi sul vino per arrivare a quelli di medicina. I suoi esperimenti sulle fermentazioni consentirono di evidenziare l’esistenza dei microrganismi, ma presero in considerazione anche i cristalli del bitartrato nelle botti, ipotizzando che la forma della materia fosse data dalle molecole. Gli studi sui microrganismi del vino e le sue “malattie” furono alla base di altre scoperte che rivoluzionarono la medicina. Ancora prima delle scoperte di Pasteur le osservazioni sulla fermentazione alcolica furono alla base di importanti progressi della scienza, come le ipotesi di Lavoisier, nulla si crea né si distrugge ma si trasforma, e il bilancio stechiometrico definito da Gay Lussac.
Sono solo alcuni esempi di quanto la storia dell’uomo si intrecci costantemente con quella del vino, e come in esso l’alcol sia un componente importante, ma non un elemento distintivo, come lo sono invece gli aromi e i polifenoli.