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Cultura e tempo libero | 26 aprile 2020, 11:15

In un mondo di libri: "Le tue parole" di Carlo Gentile

Approfondimento mensile dedicato a penne astigiane e piemontesi. Questa domenica vi presentiamo la recensione del libro dell'avvocato astigiano Carlo Gentile

Foto di Carlo Gentile

Foto di Carlo Gentile

È complicata la poesia: non è immediata, estemporanea, sempre immediatamente afferrabile. A volte è chiara, accessibile, decifrabile; altre, astrusa, ermetica e oscura. Capita di non capirla per mancanza di perspicacia, talora per la carenza di quella cultura che permetterebbe di cogliere il significato di alcune metafore o di ingegnose costruzioni metrico-sintattiche, per l’incapacità del lettore di immergersi nel testo e immaginare. Ma la poesia non è (o non dovrebbe essere) questo: non è la ricerca di parole, termini, figure retoriche e accostamenti che suscitino fascinazione ad ogni costo. La poesia è emozione provata, intrinseca, trascritta in qualcosa che la trasudi. Il rapporto con la poesia è irrazionale, esistenziale; è un battito e mai un artifizio.

L'avvocato astigiano Carlo Gentile quel battito nel petto lo ha sentito: ha scritto per anni poesie e le ha nascoste in un cassetto. Ha assecondato l'amore verso la parola e l'ha trascritta su carta grazie alla casa editrice Pagine fondata nel 1992 dalla Dottoressa Letizia Lucarini. La casa editrice romana si occupa di due filoni principali, le riviste specializzate ad alto livello culturale e i testi universitari e scolastici. Gentile ha pubblicato dunque le sue poesie nel libro raccolta "Le tue parole", in formato e-book.

Giostre, velieri, chiese, sentieri e cammini. Ma ancora: fuoco, pioggia, stelle, rocce, montagne, acqua. L'acqua in special modo esercita un fascino al quale è impossibile sottrarsi. Gentile è ammaliato dall'acqua. Questa è presente nell'oceano del suo "veliero di carta" e sulla "sabbia bagnata dal coraggio" della poesia "Abbracciati"; l'acqua rende le "lacrime salate" e diventa "gocce d'oceano" come gemme preziose in una mano. Il cammino, l'amicizia, l'amore e la meta sono elementi obbligatori, imprescindibili, vitali, nella poesia di Carlo Gentile. Per Gentile lo strumento letterario, la poesia, non è una semplice posizione di valori; è una guida per guardare agli altri e a sé stessi grazie a versi non rettilinei e cadenzati. La poesia è libera, ma lavorata con emozione e coscienza del mezzo linguistico. Gentile è abile nel costruire e comprendere quando un testo "suona" bene oppure no. Le poesie di Carlo Gentile sono una conversazione intima con l’esistenza, un album di fotografie che l’avvocato astigiano ha deciso di condividere con il suo lettore.

Il libro si può acquistare su Amazon e sul sito della casa editrice Pagine. 

Quattro chiacchiere con l'autore

Carlo, sei un avvocato, di norma ti destreggi fra norme e dissertazioni giuridiche. Cos'è accaduto con la casa editrice Pagine e come sei riuscito a pubblicare le tue poesie?

"A dicembre 2019 ho inviato una mia poesia (Veliero di carta) per partecipare ad un concorso letterario indetto dalla casa editrice Pagine di Roma. Dopo qualche giorno la redazione della casa editrice mi ha contattato telefonicamente per complimentarsi con me per il testo inviato e chiedermi se ero interessato a partecipare alla loro antologia "Le tue parole", che avrebbe contenuto 7 miei testi poetici. Ho accettato la loro proposta con gioia ma anche con un po' di imbarazzo e timidezza, visto che non avevo mai pubblicato nulla in vita mia... la poesia era per me una passione quasi segreta".

 

Cosa ti ha spinto a scrivere? Pensi di proseguire questo percorso nel mondo della letteratura?

"Scrivo poesie per diletto da quando ero ragazzino, mi hanno sempre affascinato la potenza e la musicalità del verso poetico. Non ho riferimenti poetici ben precisi, amo cogliere il bello ed il pathos in ogni autore. Apprezzo comunque Baudelaire e John Keats particolarmente. Mia moglie dice che le ricordo come autore un po' Gianni Rodari. La casa editrice Pagine mi ha proposto nei giorni scorsi di entrare come autore in una nuova raccolta di autori emergenti con ben 13 testi poetici miei, vedrò se riuscirò prima dell'uscita dell'opera a produrre così tanto materiale, per me scrivere è sensazione, impeto, non mi sono mai rapportato a scadenze editoriali! (Il tono è ovviamente scherzoso...)".

 

Ci sono modelli di riferimento a cui ti ispiri e autori che ami più di altri?

"Non ho modelli di riferimento precisi, amo cogliere le sfumature di bellezza da ogni autore, apprezzo Keats e Baudelaire ma non mi rifaccio a loro come autore. Scrivo sempre di getto, difficilmente rivedo la forma dopo aver scritto una poesia, penso che le sensazioni trasmesse su carta debbano restare pure per manifestarsi pienamente al lettore. Generalmente amo la rima imperfetta ed alternata, mi piace pensare che nella mente di chi legge si formi un suono, una musicalità dei versi, come se ascoltasse una canzone".

Paride Candelaresi

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