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Cultura e tempo libero | 21 giugno 2020, 07:00

In un mondo di libri: "La casa degli uccelli" di Laura Bosio e Bruno Nacci

Approfondimento mensile dedicato a penne astigiane e piemontesi. Questa domenica vi presentiamo la recensione del romanzo storico della vercellese Laura Bosio

Ph @leggendoatestaalta

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Dopo aver parlato di thriller, poesia, musica e romanzi metaletterari, questo mese la rubrica mensile dedicata agli scrittori piemontesi incontra il romanzo storico, genere molto in voga questi anni. Sono molti gli autori (anche italiani) che attingono a mani basse dalla materia storica per creare nuove trame e sottogeneri: Marcello Simoni, Valerio Massimo Manfredi, Antonio Scurati sono solo alcuni dei nomi più importanti che seguono il solco del genere neostorico plasmato per la prima volta da Umberto Eco con il bestseller Il nome della rosa. Fra questi spicca anche la vercellese Laura Bosio, uscita in tutte le librerie con il romanzo “La casa degli uccelli” scritto a quattro mani con Bruno Nacci.

Immaginate un carcere in cui i prigionieri non hanno nessuna intenzione di fuggire. Curioso no?

È lì, infatti, che nei mesi del Grande Terrore si nascondono una trentina di aristocratici e facoltosi borghesi, sul cui capo pende minacciosa la ghigliottina, e che devono la loro sopravvivenza unicamente alla Sezione Rivoluzionaria che li tiene in ostaggio – ma al sicuro – in cambio di denaro. Nelle stanze ormai in decadenza della Casa gli ospiti ripetono i riti di un mondo che fuori sta sanguinosamente crollando, uniti in un gioco di intrighi e ricatti: baroni, burocrati, principesse sotto mentite spoglie, generali in pensione, vescovi spretati; un ragazzo arrivato con i nonni che trova conforto in una giovane vedova; una ex dama di corte svampita e aggrappata al fantasma di un passato fastoso... A fare da tramite con il mondo esterno è Bertier, un parrucchiere che frequenta la Casa e che si occupa anche della testa del temibile Fouquier-Tinville, l’implacabile accusatore del Tribunale Rivoluzionario, allora in feroce competizione con Robespierre. (Guanda Editore).

Il Grande Terrore

È questo il tessuto narrativo protagonista de "La casa degli uccelli" di Bosio e Nacci: le vicende sentimentali e umane dei personaggi sono collocate in modo rigoroso in un preciso momento della storia francese. Costume, società ed episodi storici sono amalgamati sapientemente offrendo al lettore un prodotto di intrattenimento a metà fra fiction e ricerca scientifica. La Rivoluzione francese e la caduta dell'Ancien Règime sono momento storico fertile per attingere a quella finestra di tempo che, di lì a breve, avrebbe portato a una svolta decisiva: nel 1791 venne approvata la Costituzione e la Francia non sarebbe più stata la stessa, aprendo il tempo delle rivoluzioni politiche - e di pensiero - di molti stati europei. Bosio e Nacci portano su carta uno dei momenti più crudeli di quel passaggio storico: gli anni del Grande Terrore, immediatamente successivi agli scompigli portati dai venti della rivoluzione.

Potere, ricchezza, forza e libertà

"La casa degli uccelli" è un libro che indaga cosa siano il potere e la ricchezza; su cosa siano la lealtà, la forza e la capacità di disporre delle proprie facoltà e del libero arbitrio: è un libro sulla libertà e sul suo ideale contraltare: la prigionia. Gli aristocratici tenuti in ostaggio dalla Sezione Rivoluzionaria si nascondono fra le stanze di un palazzo che diventa gabbia dorata della loro esistenza; per sfuggire alla ghigliottina rinunciano alla libertà pur di avere salva la vita. La libertà non è somma o sottrazione del fare o non fare e lo sanno bene i protagonisti del romanzo che rinunciano all'ombra di un pensiero in favore di un'esistenza anacronistica e fuori dal tempo.

L'incipit del romanzo inchioda il lettore alle pagine: "Pochi anni dopo lo scoppio della Rivoluzione, nel 1794, un pomeriggio di febbraio più mite di altri, un gruppo di cittadini scavalcò i cancelli che delimitavano i giardini del grande palazzo da tutti conosciuto come Casa degli Uccelli e si gettò su una delle voliere, liberando gli uccelli prigionieri in uno slancio di solidarietà".

Il principale punto di forza dell'opera è l'osservazione da vicino di un gruppo di uomini e donne che sono segregati volontariamente e non hanno nessuna intenzione di fuggire. La storia d'amore fra il giovane Dominique e la più adulta Charlotte è solo il contorno a un crogiolo di spie, imbroglioni, generali falliti e facoltosi borghesi ancorati a un tempo che non tornerà più. Il libro è presente in tutte le librerie e nei principali store online, euro 19,00.

Sono tempi agitati, Bertier, navighiamo a vista. Quello che è successo a Danton potrebbe succedere a ognuno di noi, non ci sono regole in questo gioco, o almeno non più

Gli autori

Laura Bosio, nata a Vercelli, è autrice dei romanzi I dimenticati (Feltrinelli 1993, Premio Bagutta Opera prima), Annunciazione (Mondadori 1997, Premio Moravia; nuova edizione Longanesi 2008), Le ali ai piedi (Mondadori 2002) e, pubblicati da Longanesi, Le stagioni dell’acqua (finalista al Premio Strega 2007) e Le notti sembravano di luna (2011). Ha scritto libri sull’esperienza spirituale delle donne: Teresina. Storie di un’anima (Mondadori 2004) e D’amore e di ragione (Laterza 2012). Bruno Nacci ha tradotto classici della letteratura francese da Chamfort a Nerval, a Pascal, di cui ha curato, tra l’altro, i Pensieri (Garzanti 1994; nuova edizione Utet 2014). Su Pascal ha scritto una biografia: La quarta vigilia. Gli ultimi anni di Blaise Pascal (La Scuola di Pitagora 2014). Presso Archinto è uscito il racconto di un fatto di cronaca: L’assassinio della Signora di Praslin (2000). Con Laura Bosio ha raccolto un secolo di testimonianze sul carattere degli italiani in Da un’altra Italia (Utet 2014).

Chi è Paride Candelaresi

Appassionato di musica, letteratura e storia ebraica. Iscritto alla Facoltà di Giurisprudenza, gestisco la mia attività fra mille interessi. Attualmente consigliere comunale e Presidente della Commissione Cultura del Comune di Asti.
Collaboro con le case editrici: fotografo e recensisco libri di autori piemontesi. La mia citazione preferita è "Colui che dominava gli odori, dominava il cuore degli uomini" (Il profumo, Patrick Süskind).
Lettore compulsivo e Instagram addicted.

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Paride Candelaresi

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